Dare un lavoro a tutti

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INDICE GENERALE (tutti i testi del Vademecum)

PER CRITICARE (per chi ritiene il Progetto non attuabile)

PER COLLABORARE (per chi vuol far parte del Comitato Scientifico)

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Postfazione del Prof. Tonino Perna

  Uno dei maggiori socioeconomisti dà il suo giudizio su questo Vademecum.

Un lavoro come quello prodotto in questo Vademecum sarebbe apparso nel secolo scorso come un’opera stravagante di generosi pensatori, ad essere buoni.  C’era, infatti, fino a pochi decenni fa una sorta di reverenza religiosa di fronte alla scienza economica, una totale incomprensione del mondo della finanza e un rispetto sacrale del “tempio del denaro” e delle sue vestali.

 

Il susseguirsi delle crisi finanziarie nel nuovo secolo, le politiche di austerity che hanno colpito in particolare i paesi del Sud Europa, hanno posto al centro della riflessione scientifica e politica la questione del “denaro”, ma soprattutto hanno infranto un tabù: una parte crescente della popolazione europea ha preso coscienza del fatto che il denaro viene dalla BCE prodotto dal nulla.

 

Il fiat money  è un atto politico.  Lo dimostra il fatto che Mario Draghi, il capo della BCE, da più di due anni immette ogni mese sul mercato finanziario qualcosa come 60 miliardi di euro a fronte di …nulla; mentre raccomanda a paesi come il nostro il rientro dal debito pubblico che ci costa sacrifici crescenti. 

Lo dimostra lo sganciamento della finanza dall’economia reale: il Pil mondiale dal 1992 ad oggi si è raddoppiato, il mondo della finanza è passato dai 20 mila miliardi del 1992 a più di un milione di miliardi oggi! 

 

Il Vademecum parte da questa constatazione: se il denaro non ha più nessun   supporto materiale, se è solo “spirito” come scriveva profeticamente Simmel, se dipende solo dalla volontà politica allora perché dobbiamo continuare ad essere schiavi di un Debito che ci costa ogni anni dai 60 agli 80 miliardi di euro? 

 

Sterilizzare il Debito, dunque, diventa una priorità per salvare il nostro paese e permettere di avere un futuro alle nuove generazioni. 

Allo stesso tempo, dobbiamo trovare delle monete parallele che circolino accanto all’euro per sfuggire ai dictat di Bruxelles e poter andare incontro ai bisogni di milioni di disoccupati/inoccupati. Da qui muove l’idea degli Eurocertificati, che si va ad aggiungere ad altre proposte nate in questi ultimi anni, come quella della moneta fiscale sostenuta da noti economisti e studiosi, o delle monete locali complementari di cui abbiamo tante esperienze in Europa e nel mondo.

Il pregio di questa proposta è quello di non essere data come una soluzione magica, di accogliere critiche e di vederla come un work in progress.  

Una proposta che va approfondita nel confronto e nel dibattito che con questo lavoro si intende portare avanti per non rassegnarci alla tirannia dei signori della finanza. 

 

Tonino Perna

 

 

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