Dare un lavoro a tutti

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INDICE GENERALE (tutti i testi del Vademecum)

PER CRITICARE (per chi ritiene il Progetto non attuabile)

PER COLLABORARE (per chi vuol far parte del Comitato Scientifico)

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Riunione n. 9
Istruzioni per l’uso.
Come convincere (o costringere) la politica ad attuare il Progetto.

1.       Gli obiettivi del Progetto illustrato in questo Vademecum

2.       Come usare questo Vademecum

3.       Per avere risultati ci vuole un Progetto attuabile subito; altrimenti si faranno le solite inutili chiacchiere

4.       Un Progetto che possa essere condiviso dal 98% dei cittadini

5.       Come passare all’azione: i nostri consigli

6.       Come convincere (o costringere) la politica ad approvare il Progetto. Situazione A: quando ci sono elezioni

7.       Come convincere (o costringere) la politica ad approvare il Progetto. Situazione B: quando non ci sono elezioni  

 

9.1

Gli obiettivi del Progetto illustrato in questo Vademecum

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Potete elencare gli obiettivi del vostro Progetto per vedere se le norme da voi proposte consentono di raggiungerli?

Sì, eccoli.

 

Obiettivo 1 - Occupazione e rilancio dell’economia:

·         dar lavoro, subito, a oltre 4 milioni di persone (e, se necessario, rinunciando agli investimenti e alla riduzione delle imposte, persino a 8 milioni);

·         far crescere il numero dei clienti dei lavoratori autonomi e delle piccole e medie imprese;

·         rilanciare i consumi e, quindi, l’economia;

·         incrementare la vigilanza sul territorio per dare maggior sicurezza a cittadini e imprese;

·         velocizzare la giustizia potenziando gli uffici ausiliari;

·         contribuire alla lotta contro la corruzione;

·         promuovere la ricerca;

·         dar linfa ai conti pubblici e rivedere il sistema pensionistico.

 

Obiettivo 2 - Riduzione delle imposte, aumento della ricchezza del Paese e creazione di ulteriore occupazione.

·         eliminare subito le imposte patrimoniali sugli immobili e subito dopo quelle sui trasferimenti;

·         elevare di oltre 1.700 miliardi il valore del patrimonio immobiliare degli italiani, rendendo più “ricchi” i cittadini e più affidabile il Paese e le sue banche;

·         trasformare gli immobili in capitale circolante, al fine di creare ulteriore lavoro.

 

Obiettivo 3 - Sicurezza e altri investimenti:

·         mettere in sicurezza il territorio e la viabilità;

·         mettere in sicurezza e valorizzare il patrimonio pubblico;

·         realizzare abitazioni da destinare ai meno abbienti;

·         promuovere il turismo;

·         promuovere i nostri prodotti all’estero;

·         favorire il consumo di prodotti italiani senza violare le norme UE;

·         contribuire alla soluzione del problema “migranti”.

 

Obiettivo 4 - Debito Pubblico:

·         mettere al riparo il nostro Debito Pubblico dallo spread e dalla finanza, rendendo inoffensive le “armi” di cui essa dispone.

 

Obiettivo 5 - Contrastare la finanza:

·         impedire (pur rimanendo nell’Euro) che la finanza dia “ordini” al governo.

 

Obiettivo 6 - Una UE riformata:

·         permettere all’Italia di farsi promotrice di una “rifondazione europea”, senza dover temere ritorsioni da parte dei mercati finanziari.

 

Obiettivo preminente ed essenziale:

·         far tutto ciò senza chiedere soldi ai cittadini.

 

Ora avete letto il Vademecum e potete dirci se il nostro Progetto di Legge consente di raggiungere tutti gli obiettivi sopra elencati.

 

 

9.2

Come usare questo Vademecum

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Sì, il Progetto consente di raggiungere gli obiettivi.

Parliamo ora delle istruzioni per l’uso del Vademecum?

Sì. Ma vi invitiamo a rileggere ciò che abbiamo detto nella Riunione

n. 2 - Come contrastare il Neoliberismo, perché il suo contenuto integra il contenuto di questa Riunione n. 9.

 

Nel Vademecum utilizzate la frase (pronunciata dal Papa) «Giovani, fate casino».

Ma come si deve “fare casino”?

Pacificamente, con le idee, con l’organizzazione e con l’utilizzo della più grande arma che i cittadini hanno a disposizione:

il voto

 

attenzione

Non si deve dar vita a un partito politico per “presentarsi” alle elezioni.

Si deve invece agire sulle forze politiche che scenderanno in campo, senza distinzioni, e stimolarle affinché inseriscano nei loro programmi elettorali un Progetto che dia a tutti un Lavoro Minimo Garantito.

Poi, alle elezioni, occorre sostenere quelle forze politiche che lo hanno fatto. Solo se nessuna forza politica inserisce il Progetto nel suo programma elettorale, si potrà valutare la possibilità di organizzare, in futuro, un nuovo movimento politico.

 

Voi, autori di questo Vademecum, ci darete una mano per organizzarci?

No. Non parteciperemo all’attività organizzativa volta a far approvare il Progetto.

Nessuno degli autori ha ambizioni di visibilità o di qualsiasi altro tipo. Il nostro compito finisce qui. Ora tocca a voi organizzarvi. Noi potremo darvi solo un supporto culturale, per replicare a eventuali obiezioni sulla realizzabilità del Progetto.

 

9.3

Per avere risultati ci vuole un P rogetto attuabile subito; altrimenti si faranno le solite inutili chiacchiere

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Cosa si può fare per agire in modo efficace?

Occorre avere in mano un P rogetto immediatamente attuabile, completo di copertura finanziaria.

 

Perché ci vuole un Progetto , immediatamente attuabile, completo di copertura finanziaria?

Perché per agire in modo costruttivo occorre proporre soluzioni concrete e attuabili. è inutile dire che qualcosa non va bene se non si propone un’alternativa percorribile che abbia gambe solide: vale a dire coerenza logica e risorse finanziarie disponibili. Si devono presentare proposte concrete di atti normativi, completi di copertura finanziaria e norme giuridiche immediatamente approvabili. In tal modo, le forze politiche dovranno spiegare ai cittadini se e per quale motivo non si possono approvare. Altrimenti saranno solo promesse e inutili chiacchiere.

 

Il vostro è un Progetto di destra o di sinistra?

Il nostro Progetto può essere sostenuto da chi è di “destra”, di “sinistra” o di “centro” perché dà lavoro a tutti. E creare lavoro è un obiettivo che tutte le forze politiche dicono di voler raggiungere.

 

 

9.4

Un Progetto che possa essere condiviso dal 98% dei cittadini

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Perché ciò che proponete può essere condiviso da tutti, da chi è di destra o di sinistra e da chi non va a votare?

Esaminate qui alcuni dei principali obiettivi del nostro Progetto:

·         contrastare la disoccupazione,

·         ridurre le imposte,

·         dare sicurezza ai cittadini,

·         mettere al sicuro il Debito Pubblico,

·         tutelare i prodotti italiani,

·         proteggere i risparmi dei cittadini.

Tutti i cittadini (anche quelli che non vanno a votare) dicono che bisogna far queste cose.

E tutte le forze politiche, nei dibattiti televisivi, si dicono d’accordo.

Ebbene. Chi vuol farle (con i fatti e non a parole) può attuare e sostenere un Pro getto che consente di farle.

Quindi anche cittadini di correnti politiche opposte, sia pur provvisoriamente e per una sola volta, possono votare quella forza politica che presenta agli elettori un Progetto che persegue questi obiettivi.

 

9.5

Come passare all’azione: i nostri consigli

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Io parlo a nome di un gruppo che vuole passare subito all’azione. Avete consigli da darci?

Sì, utilizzate i social. Ma vi facciamo anche una raccomandazione: parlate solo di argomenti che hanno lo scopo di attuare un Progetto sul quale tutti i cittadini possono unirsi, e non dividersi. E poi:

 

Diventate tutti, voi e i vostri amici,
Sostenitori del Lavori Minimo Garantito
organizzando uno o più
Gruppi di Sostegno

 

Devono attivarsi solo i giovani o anche gli adulti e gli anziani?

Tutti i cittadini che costituiscono il 98% della popolazione, devono attivarsi. Tutti hanno un interesse comune, e gli anziani hanno anche esperienza. Vogliamo ricordarvi un detto, che oggi sembra dimenticato:

* Quando muore un vecchio, è come se bruciasse una biblioteca.

 

Come possono agire i Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito?

Possono agire in due modi, fisicamente oppure on line:

 

·         fisicamente - faccia a faccia, organizzandosi in strutture locali, e/o

·         virtualmente - on line, utilizzando i social ( Facebook, Twitter, WhatsApp, ecc.).

 

E poi, cosa possiamo fare per impegnarci attivamente e passare all’azione?

Ecco qui una serie di suggerimenti su cosa si può fare:

 

·         Utilizzate in modo massiccio i social per organizzare i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito.

·         Pubblicizzate questo Vademecum; è disponibile on line gratuitamente (chi non ama internet, potrà acquistare la versione cartacea). Invitate forze politiche, associazioni, comunità della Chiesa, studiosi, giornalisti, Sindaci, sacerdoti, ecc. a consultare il Vademecum.

·         Coinvolgete i professionisti, specie gli avvocati, che possono utilizzare gli strumenti giuridici che esistono per opporsi al Neoliberismo con ottimi risultati (come è già avvenuto in Italia e in altri Paesi).

·         Coinvolgete soprattutto i semplici cittadini, siano essi aderenti o simpatizzanti di una qualsiasi forza politica o persone disilluse che non vanno più a votare.

·         Coinvolgete anche forze politiche non presenti in Parlamento che vogliono contrastare il Neoliberismo.

·         Informate della vostra iniziativa il maggior numero di persone possibile anche tramite le associazioni di ogni tipo (sindacali, professionali, di categoria, di consumatori, ambientaliste, di assistenza, di beneficenza, di volontariato e di ogni altro genere che vogliano tutelare i cittadini).

·         Organizzate riunioni fra amici per discutere del loro futuro (se si tratta di giovani) o del futuro di figli e nipoti (se si tratta di genitori e nonni).

·         Recatevi dai Sindaci del vostro Comune di residenza per far presente l’utilità di sostenere questa iniziativa (dar lavoro ai concittadini, mettere in sicurezza il territorio) e stimolateli a contattare altri Sindaci, per far fronte comune e convincere i parlamentari ad approvare questa legge, subito.

·         Se siete cattolici, organizzate in parrocchia incontri per discutere il contenuto di questo Vademecum .

·         Se non siete cattolici, recatevi comunque nelle parrocchie per informare i sacerdoti e coloro che frequentano la Chiesa di ciò che ha detto il Papa per far fronte comune contro l’economia che “uccide”.

·         Se aderite a movimenti cattolici, promuovete la discussione di questi temi all’interno del movimento.

·         Se aderite a una qualsiasi associazione (culturale, di consumatori, sindacale, ecc.), promuovete al suo interno la conoscenza e il dibattito sul contenuto di questo Vademecum .

·         Fate ogni altra cosa che vi viene in mente per far sapere che, se si vuole, si può creare lavoro per tutti.

 

 

9.6

Come convincere (o costringere) la politica ad approvare il Progetto. Situazione A: quando ci sono elezioni

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A quali forze politiche possiamo rivolgerci per chiedere il sostegno al Progetto?

A tutte le forze politiche, senza distinzione alcuna ma soprattutto ai cittadini che non vanno a votare.

 

Potete consigliarci i passi da compiere?

Sì. Ricordate, anzitutto, che le armi da utilizzare devono essere due:

 

·         un Progetto , con copertura finanziaria, che sia utile a tutti (il nostro o qualsiasi altro Pr ogetto che abbia gli stessi scopi);

·         il voto .

Una sola arma, senza l’altra, non serve a nulla.

Elenchiamo i passi raggruppandoli in un’unica tabella per facilitarne la lettura.

 

Ecco i nostri consigli per agire quando ci sono elezioni

 

Primo passo

Diventate Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito e create un numero elevato di Gruppi di Sostegno. Coordinatevi tramite il sito:

www.disoccupatiunitevi.it

realizzato da un gruppo di giovani che vuol diffondere il Progetto e organizzare i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito.

 

Secondo passo

Contattate tutte le forze politiche e chiedete di inserire nel loro programma elettorale il Progetto qui illustrato (o qualsiasi altro Progetto che abbia gli stessi scopi).

 

Terzo passo

Alle prossime elezioni sostenete massicciamente solo quelle forze politiche che hanno inserito il Progetto nel loro programma elettorale.

 

Come convincere le forze politiche a inserire il Progetto nel loro programma?

Ecco come:

·         Contattate tutti i politici con cui riuscite a entrare in comunicazione, di tutti i partiti e di tutti i livelli (dal Consigliere comunale al parlamentare, dal leader locale a quello nazionale). Chiedete di intervenire, con gli strumenti che hanno a disposizione, per inserire il Progetto nel programma elettorale del loro partito o movimento. Contattate anche altri soggetti (associazioni, giornalisti, esponenti della Chiesa, del volontariato, ecc.) allo scopo di diffondere il Progetto e incidere sui programmi delle forze politiche.

·         Se qualche forza politica inserisce il Progetto nel suo programma elettorale (o Progetti alternativi validi) informate tutti i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito dicendo quale lo ha fatto, affinché, quando si andrà a votare, tutti gli aderenti ai Gruppi non si limitino a votare quella forza politica, ma si impegnino anche a sostenerla attivamente.

·         Quando si voterà impegnatevi, anche porta a porta, a sostenere solo chi ha inserito il Progetto nel suo programma elettorale. Impegnatevi, in particolare, presso quei cittadini che non vanno a votare per convincerli che, con il loro voto, possono sostenere un Progetto che dà lavoro a tutti. Non sarà difficile convincerli perché quasi tutti hanno un figlio, un parente o un amico disoccupato e perché dar lavoro a tutti (lo abbiamo spiegato) è utile a tutti.

 

E se le forze politiche contattate non accolgono questo Progetto, ma propongono Progetti alternativi validi, cosa dobbiamo fare?

chiedete loro di spiegare per iscritto:

·      quanti posti di lavoro intendono creare e dove prendono i soldi (se li sottraggono alla finanza o ai cittadini con imposte e tagli);

·      di chiarire se sostengono il Neoliberismo o se (e come) intendono contrastarlo;

·      cosa intendono fare per il problema del Debito Pubblico.

 

Quindi non dobbiamo concentrarci solo su una forza politica?

No. Se tutte le forze politiche inseriscono il Progetto nel loro programma, meglio così. Ma poi, ovviamente, dovrete sostenere solo quella (o quelle) forze politiche che lo hanno inserito.

Questo prova (a chi avesse un dubbio) che gli autori non vogliono sostenere una singola forza politica, ma hanno un unico obiettivo: creare lavoro.

 

E se sarà necessario che le forze politiche si coalizzino, cosa si dovrà fare?

Si dovrà cercare di convincere le forze contrarie al Neoliberismo, a coalizzarsi, provvisoriamente, per un unico obiettivo: dar lavoro e diritti ai cittadini, senza occuparsi di temi divisivi (ad esempio di ius soli o di “migranti”, sui quali hanno idee diverse). Poi, raggiunto l’obiettivo, potranno tornare a dividersi.

Lo abbiamo spiegato nella Riunione n. 2.

Ma si può fare anche un altro esempio: il CLN.

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel CLN (Comitato di liberazione nazionale) prima ci si mise insieme per instaurare la democrazia e poi ci si divise.

 

 

9.7

Come convincere (o costringere) la politica ad approvare il Progetto. Situazione B: quando non ci sono elezioni

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Ecco i nostri consigli per agire quando non ci sono elezioni

 

E se nessuna forza politica vuole inserire il Progetto nel suo programma?

Speriamo che ciò non avvenga ma, se avvenisse, potreste valutare una delle (o entrambe le) seguenti possibilità:

1.       Iscrivervi a partiti e movimenti oggi presenti sulla scena politica per conquistarne la maggioranza e cambiare la loro linea politic a (non sarebbe difficile farlo: partiti e movi menti hanno solo poche centinaia di migliaia di iscritti, mentre i disoccupati sono milioni).

     e/o

2.       Organizzare voi un movimento politico e agire in prima persona nelle future competizioni elettorali. Potreste creare un “movimento provvisorio di scopo” che unisca milioni di disoccupati (con, in aggiunta, i loro genitori e i loro nonni e tutti i cittadini danneggiati dal Neoliberismo che sono il 98% della popolazione).

Se ci saprete fare, potreste voi stessi “cambiare le cose”, senza attendere che lo facciano gli altri. Ricordate che il futuro è nelle vostre mani e che, se si vuole veramente, si può.

 

E se le forze politiche rifiutano la nostra iscrizione?

Sarebbe scandaloso. In un sistema democratico un cittadino perbene deve potersi iscrivere a un partito o movimento politico di cui condivide le idee. Se una forza politica rifiuta la vostra iscrizione, vorrà dire che quella forza politica non è demo­cratica, ma è solo uno strumento per servire gli interessi di chi la governa.

 

Ma per iscriverci, non dobbiamo pagare la quota di iscrizione?

Sì, ma si tratta di qualche decina di Euro. Spendete tanti soldi per cercare lavoro, andare a colloqui, fare concorsi, inviare curricula ; poche decine di Euro non sono certo un problema. Tenete anche presente che quando i cittadini non partecipano alla vita politica, molto presto una democrazia si trasforma in oligarchia. E nessuno vuole che ciò avvenga. Smettete di lamentarvi perché i conducenti guidano male: prendete voi in mano il volante. Sspendete qualche decina di euro per iscrivervi a un partito politico di vostra scelta e rinnovatelo.

 

Questa Riunione è l’ultima che facciamo?

Sì. Il compito degli autori finisce qui. Lo abbiamo già detto, ma vogliamo ribadirlo. Nessuno degli autori vuole organizzare movimenti politici o far propaganda elettorale per questo o quel partito.

Spetta a voi agire.

Ma, se restate fermi senza far nulla, non dovrete poi lamentarvi.

 

Ma se faranno obiezioni al Progetto, ci darete una mano per superarle?

Sì, compatibilmente con i nostri impegni, potremmo darvi un supporto culturale per superare eventuali obiezioni che potranno esser mosse al Progetto. A tal fine, abbiamo messo a disposizione un’email per contattare gli autori: vademecum@ bottegaeditoriale.it  

 

Nella Riunione n. 8 avete fatto un appello agli avvocati. Pensate che funzionerà?

Speriamo. Se gli avvocati comprendono che la diminuzione dei loro redditi dipende anche dalle politiche neoliberiste e se hanno a cuore il futuro dei loro figli, potrebbe funzionare.

 

Anche tutti gli altri professionisti dovrebbero sostenere il Progetto?

Certo, se comprendono che la diminuzione dei loro redditi dipende anche dalle politiche neoliberiste e se hanno a cuore il futuro dei loro figli.

E dovrebbero sostenere il Proget to anche tutti i soggetti elencati nella Riunione n. 2 che, per vostra comodità, riportiamo nuovamente qui di seguito in un’apposita tabella, con in testa una raccomandazione.

 

Avete altri Progetti nel cassetto?

Sì. Dalle riflessioni che abbiamo fatto per scrivere questo Vademecum sono nati, in modo quasi automatico, altri tre Progetti in tema di:

·         riduzione dei tempi della giustizia civile (con una soluzione che, riteniamo, sarebbe gradita a utenti, avvocati e magistrati);

·         snellimento della burocrazia (con una soluzione che, riteniamo, piacerebbe a utenti e funzionari);

·         riforma fiscale (con una soluzione che, riteniamo, piacerebbe al Fisco e ai cittadini).

Progetti, questi, tutti innovativi, ispirati al Neoumanesimo e strettamente connessi agli investimenti che creano lavoro. Se riuscirete a organizzarvi e se questo Vademecum avrà successo, li metteremo a vostra disposizione.

 

Perché non pubblicate subito questi altri Progetti?

Perché non vogliamo perdere tempo e lavorare inutilmente.

Siamo, infatti, convinti che qualsiasiriforma” non produrrà effetti significativi se prima

·         non si mette al sicuro il Debito Pubblico

·         e non si assicura a tutti un lavoro. Lo abbiamo detto nella Riunione n. 5 e vo­gliamo ripeterlo in chiusura: se (come dicono) non può più esistere “il posto fisso”, ci deve essere almeno “la certezza di avere un lavoro”.

Se mancano questi due presupposti è inutile, a nostro avviso, occuparsi di altri problemi.

 

 

 

In conclusione:

auguri, buon lavoro e buona fortuna

 

 

 

 

 

Raccomandazione

Vi raccomandiamo di rileggere la Riunione n. 2 perché il suo contenuto integra il contenuto di questa Riunione n. 9.

 

I soggetti danneggiati dal Neoliberismo

sono il 98% dei cittadini

·         Disoccupati, sottoccupati, cassintegrati, ecc. che non hanno idonei mezzi di sussistenza.

·         Piccole e medie imprese, che non vendono più, non hanno più credito e sono vessate dal fisco.

·         Lavoratori autonomi, che perdono i loro clienti.

·         Lavoratori dipendenti che, pur avendo un lavoro, subiscono comunque gli effetti della crisi.

·         L’80% delle famiglie italiane proprietarie di fabbricati e/o di terreni schiacciate dalle imposte sugli immobili.

·         Pensionati, le cui pensioni non crescono più.

·         Cittadini “ricchi” (ma non “plutocrati”) che, se non si attivano, saranno presto impoveriti.

·         Cittadini i cui risparmi, con l’introduzione del bail in, sono già stati (o rischiano di essere) azzerati dal fallimento delle banche.

·         Studenti, che non sanno se potranno avere un futuro lavorativo dignitoso.

·         Tutti coloro che protestano per i problemi di singoli settori (scuola, sanità, trasporti, pensioni e persino per le buche nelle strade), ma non sanno ancora che le politiche neoliberiste concorrono a creare questi problemi.

·         Chi crede nella democrazia.

·         E, soprattutto, i giovani , il cui futuro diviene sempre più incerto.

 

Contattate questi soggetti, singolarmente o tramite le loro organizzazioni sindacali o di categoria, e invitateli a sostenere il Progetto.

Potete anche organizzare altri Gruppi di Sostegno al Progetto, in aggiunta a quelli di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito. Ad esempio, potete organizzare gruppi di sostegno al Progetto ai quali potrebbero aderire Proprietari di immobili, Professionisti, Risparmiatori distrutti dal bail in, ecc.

 

 

 

  

Fine della Riunione n. 9

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