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Riunione n.
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1. Come si può contrastare il Neoliberismo 2. Destra, sinistra, ideologie politiche e modelli di politica economica: un po’ di confusione 3. Cosa possono fare i politici per contrastare il Neoliberismo 4. Cosa possono fare i cittadini per capire se i politici vogliono creare lavoro: il test del DNA 5. Un Lavoro Minimo Garantito per tutti si può creare per legge 6. Il Papa parla a tutti, ma dà ai cattolici un compito particolare 7. Cosa possono fare i Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito 9. Chi deve unirsi nella squadra A. I danneggiati dal Neoliberismo 10. Chi starà nella squadra B. I favoriti dal Neoliberismo 11. Non basta unirsi. Ci vuole un Progetto con copertura finanziaria. Altrimenti si faranno solo inutili chiacchiere
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Si può contrastare il Neoliberismo? È molto difficile farlo per due motivi: · il Neoliberismo è poco conosciuto dai cittadini; · il Neoliberismo è molto forte e pervade le istituzioni. È poco conosciuto, perché i dibattiti politici, economici, ecc. (con qualche eccezione), si muovono entro i confini tracciati dall’economia neoliberista. È molto forte perché questa politica economica è “blindata” nei Trattati europei e permea tutte le istituzioni.
Cosa si dovrebbe fare per contrastarlo? Occorrerebbe modificare i Trattati europei; ma ciò, lo abbiamo spiegato, è molto difficile. Nella Riunione n. 8 proporremo un percorso che l’Italia potrebbe seguire per tentare di modificare i Trattati, ma oggi dobbiamo muoverci all’interno dei confini che il Neoliberismo ci impone.
Ma allora il vostro Progetto non può abbattere il Neoliberismo? Ovviamente no. Se lo facesse, non potrebbe essere attuato subito perché sarebbe in contrasto con i Trattati. In questo Vademecum, quindi, proporremo un Progetto che rimuove, entro i limiti consentiti dai Trattati, alcuni effetti negativi del Neoliberismo, in attesa della indispensabile modifica dei Trattati stessi. Ma se i cittadini capiranno e si uniranno, potranno veramente “cambiare le cose”.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Che differenza c’è fra i vari partiti in materia di politica economica? Oggi, a differenza del passato, non ci può essere una significativa distinzione. La politica economica, come detto, è “blindata” dai Trattati europei, che lasciano agli Stati margini di manovra molto limitati. Le forze politiche, dagli anni ʼ80 e, soprattutto, dagli anni ʼ90 in poi, si sono appiattite sulle tesi neoliberiste limitandosi a dividersi su altri temi. Le loro “liti” si sono concentrate su come utilizzare gli strumenti che il neoliberismo consentiva e consente di utilizzare (ad esempio, prima l’ICI e poi l’IMU) e su temi etici, giudiziari, fiscali, sulla corruzione, ecc. Tutti temi certo oggettivamente importanti, ma di scarsa rilevanza se rapportati al tema della scelta di una o di un’altra politica economica. * Le diverse ideologie non hanno avuto alcuna rilevanza ai fini della scelta di una politica economica. Tutti i partiti, dagli anni ʼ90 in poi, hanno obbedito ai neoliberisti. C’è stata qualche rara eccezione. Oggi però le cose stanno cambiando e si comincia a discutere su come contrastare il Neoliberismo.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU C’è qualcosa che i politici possono fare per osteggiare il Neoliberismo? Vi rispondiamo, anche questa volta, con le parole del Papa che noi, pur non essendo tutti cattolici, condividiamo pienamente.
Papa Francesco (eg 205) dice: «È indispensabile che i governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo e amplino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione e assistenza sanitaria per tutti i cittadini».
A chi si riferisce il Papa quando dice: i governanti devono “alzare lo sguardo”? Non si riferisce solo a chi fa parte dei governi degli Stati o dell’UE, ma anche a tutti gli uomini politici che fanno parte di istituzioni che, con i loro poteri, concorrono a governare i Paesi. E possiamo definire governanti anche coloro che, al di fuori delle istituzioni, con la loro autorevolezza possono contribuire a cambiare le cose.
Anche i Sindaci e i membri di istituzioni locali devono “alzare lo sguardo”? Sì. Il Progetto che illustreremo in questo Vademecum, consente ad esempio ai Sindaci di dare risposta alle richieste di lavoro che provengono dai cittadini, di trovare le risorse per alleggerire o eliminare tassazioni come IMU e TASI, di operare per mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici.
Cosa dovrebbero fare i governanti per fare in modo che ci sia un lavoro degno per tutti? Dovrebbero concentrarsi sul problema della disoccupazione e porre in essere strumenti che creino lavoro, direttamente e subito, senza attendere le presunte “ricadute favorevoli” delle riforme neoliberiste.
Cosa possono fare i governanti per “alzare lo sguardo”? Dovrebbero capire che il Neoliberismo distrugge il lavoro e poi: · Se sono contrari a questo modello economico, dovrebbero cercare alleanze anche con altre forze politiche per cercare di contrastarlo; · Se sono favorevoli al Neoliberismo in buona fede, dovrebbero avere la modestia di riflettere, cercare di capire perché «questa economia uccide» e cambiare opinione. C’è un modo semplice per farlo: basta esaminare i “frutti” che questa economia ha prodotto; · Se sono favorevoli alle politiche neoliberiste in malafede (perché ne servono gli interessi) dovrebbero porre fine alle loro azioni e mettersi al servizio dei cittadini.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Cosa possono fare i cittadini affinché i governanti «alzino lo sguardo» e ci sia un lavoro degno per tutti? I cittadini possono sollecitarli e, se non si attivano, possono sostituirli al momento del voto, con altri governanti che abbiano come obiettivo quello di contrastare il Neoliberismo, indipendentemente dal loro colore politico.
Come possono fare i cittadini per capire se un politico è favorevole o contrario al Neoliberismo? C’è un modo per capirlo; un modo che consente di rendersi subito conto se un politico è o no in buona fede quando sostiene le tesi neoliberiste. È noto che le forze politiche, tutte (quindi anche quelle che sostengono le politiche neoliberiste), affermano che è essenziale: · contrastare la disoccupazione, · ridurre le imposte, · dare maggior sicurezza ai cittadini. Ebbene, i cittadini dovrebbero proporre alle forze politiche un Progetto di Legge che consenta di fare queste tre cose, che abbia una sua copertura finanziaria e che non violi i Trattati europei, superando così le classiche obiezioni: “L’Europa non ce lo consente, oppure “Non ci sono i soldi”. La posizione che le forze politiche prenderanno su questo Progetto di Legge consentirà di fare una distinzione tra politici che hanno a cuore i cittadini e il lavoro e politici che invece hanno a cuore i mercati e la finanza.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Ma spesso si sente dire che il lavoro non si può creare per legge! In realtà lo affermano i neoliberisti che non vogliono crearlo, accampando motivazioni di deficit e di Debito Pubblico. Un Lavoro Minimo Garantito per tutti coloro che non ce l’hanno o lo perdono può essere creato per legge, senza violare alcuna norma dell’Unione Europea.
Quindi se una forza politica si opporrà alla creazione di lavoro per legge, dovrà spiegarne i motivi? Sì, proprio così. E i cittadini capiranno se ci sono ostacoli giuridici insormontabili che non consentono di farlo o se si tratta di pretesti.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Cosa devono fare, in particolare, i cattolici per cambiare le cose? Glielo dice il Papa; ecco le parole che rivolge alle comunità della Chiesa:
Papa Francesco (eg 207) dice: «Qualsiasi comunità della Chiesa, nella misura in cui pretenda di stare tranquilla senza occuparsi creativamente e cooperare con efficacia affinché i poveri vivano con dignità e per l’inclusione di tutti, correrà anche il rischio della dissoluzione, benché parli di temi sociali o critichi i governi».
Il Papa “rimprovera” le comunità della Chiesa perché si limitano solo a criticare i governi ma non agiscono per cambiare? Sì. Il Papa le esorta ad agire (e non solo nella Evangelii Gaudium , ma anche in molte altre occasioni)(2). Spesso, infatti, le comunità della Chiesa si limitano ad affrontare solo a parole i temi della mancanza di lavoro e della sempre più diffusa povertà. Criticano i governi, ma non fanno nulla. La conseguenza di ciò è che si parla, ma non si agisce. E quel che la Chiesa fa per i poveri e i disoccupati è affidato all’iniziativa di singole istituzioni. Manca un progetto “creativo” di contrasto alla povertà e alla disoccupazione. Papa Francesco dice alle comunità della Chiesa: non basta criticare i governi, si deve agire e cooperare in modo creativo.
Perché il Papa esorta le comunità della Chiesa a essere “creative”? Che cosa significa? Operare in modo “creativo” significa creare percorsi e strumenti nuovi, organizzativi e operativi, idonei a tradurre le parole in azioni. Questa esortazione è stata accolta dagli autori di questo Vademecum, che hanno deciso di agire in modo “creativo”. Questo Vademecum, infatti: · contiene un Progetto per creare lavoro, ridurre le imposte e dar sicurezza, · suggerisce uno strumento per organizzarsi e passare all’azione. Le comunità della Chiesa potranno, se vogliono, utilizzare il nostro Progetto oppure predisporne un altro che abbia l’obiettivo primario di creare lavoro.
Perché il Papa esorta le comunità della Chiesa a cooperare? Perché, se si resta isolati, non si ottiene nessun risultato. Per contrastare il Neoliberismo occorre uscire dalla propria Chiesa e cooperare con tutti.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Noi vorremmo passare all’azione; cosa possiamo fare? Quello che possiamo fare da parte nostra è dare un suggerimento. Nelle comunità, nei movimenti e nei gruppi che, on line, si scambiano informazioni tramite i social, alcune persone possono assumere il compito di diffondere la conoscenza di questo Vademecum che ha lo scopo di dare a tutti un lavoro. Coloro che vogliono farlo potrebbero chiamarsi, ad esempio, Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito e avere il compito di attivarsi per creare i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito (vedremo nella Riunione n. 9, come organizzarli).
Cosa potrebbero fare i Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito? Potrebbero diffondere la conoscenza del Progetto qui illustrato (che non ha solo lo scopo di dar lavoro a tutti ma consente anche di ridurre le imposte e di dar sicurezza ai cittadini). A tal fine, si potranno organizzare apposite riunioni, utilizzare i social e qualsiasi altro mezzo di comunicazione. Chi opera in ambienti cattolici potrà informare i fedeli che partecipano alle funzioni religiose e organizzare incontri nei locali parrocchiali. Potrebbero anche, se volessero, organizzarsi per convincere (o costringere) i partiti e i movimenti politici a inserire nei loro programmi elettorali un Progetto che dia subito lavoro a tutti (il nostro, o qualsiasi altro Progetto che abbia gli stessi scopi).
Basterà far questo per raggiungere l’obiettivo? No, occorre convergere su un unico scopo mettendo da parte, sia pur provvisoriamente, ogni argomento che possa dividere.
I Sostenitori del Lavoro Minimo Garantito devono essere disoccupati? Ovviamente No. Tutti coloro che hanno a cuore il lavoro , per sé, per i propri figli, per gli amici, ecc. possono e devono svolgere il ruolo di Sostenitore del Lavoro Minimo Garantito. Ma anche altri soggetti (vedremo che il 98% dei cittadini è danneggiato dal Neoliberismo) hanno interesse a sostenere un Progetto che dà lavoro a tutti.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Tutti i cittadini, di qualsiasi fede politica o religiosa, possono e devono unirsi per agire? Certo, è essenziale farlo. Si devono cercare alleanze – sia pur provvisorie, al solo scopo di assicurare a tutti un lavoro – con forze politiche presenti o non presenti in Parlamento, con associazioni di tutela dei cittadini, con associazioni di volontariato, con quelle di studiosi di diritto e di economia, con sindacati, ecc.
Come si può operare? Occorre far comprendere che l’attuale divisione in schieramenti diversi non consente di raggiungere l’obiettivo di contrastare il Neoliberismo. Noi autori abbiamo fatto il primo passo in questo senso perché: · ci siamo uniti intorno a un Progetto comune,pur avendo idee politiche diverse; · abbiamo aperto la costruzione del nostro Progetto a tutti i lettori.
Quindi opporsi al Neoliberismo è utile a tutti i soggetti a prescindere da colore politico, fede religiosa, interesse nei partiti? Sì. Se si comprende che tutti quelli che vivono di lavoro e non di finanza sono “vittime” del Neoliberismo, senza distinzione di fede politica o religiosa.
Come sono schierati attualmente i cittadini dal punto di vista politico? Attualmente si possono individuare i seguenti schieramenti: · cittadini che votano a destra, · cittadini che votano al centro, · cittadini che votano a sinistra, · cittadini che auspicano una nuova politica e votano chi la persegue, · cittadini che non votano, perché sono disgustati dalla politica. Questi cittadini la pensano diversamente su molti temi e, di conseguenza, votano quella forza politica che è più in sintonia con ciò che pensano oppure non vanno a votare.
Ci sono in Italia forze politiche che vogliono contrastare il Neoliberismo? Sì, ma sono divise in vari schieramenti e spesso si accapigliano su altri temi. Però tutte le forze politiche, senza distinzioni, affermano che bisogna combattere la disoccupazione e far crescere i posti di lavoro. Se lo affermano in buona fede, potranno convergere verso questo obiettivo.
Ci stiamo comportando come i famosi capponi di Renzo, ne I Promessi Sposi , che si beccavano fra loro senza capire che sarebbero stati uccisi Proprio così: litighiamo fra noi su questo o quel problema e non ci rendiamo conto che il Neoliberismo ci sta facendo la festa.
Se non contrastiamo il Neoliberismo, ogni riforma avrà effetti limitati? Sì. E, senza esagerazioni, potremmo essere privati dei nostri diritti, all’improvviso. Facendo un esempio recente, nessuno ci ha mai spiegato cos’è il bail in ma molti cittadini sono stati spogliati all’improvviso dei risparmi di una vita proprio a causa di questo meccanismo.
Quindi, l’obiettivo primario deve essere quello di far comprendere a tutti i cittadini che devono unirsi per contrastare il Neoliberismo? Sì. Occorre far capire a tutti i cittadini che la divisione nei tradizionali schieramenti, gli uni agli altri contrapposti, non consente di combattere il Neoliberismo.
Per far chiarezza, bisogna fermare il gioco e rifare le squadre, sia pur provvisoriamente? Sì, proprio così. Non ci si deve distribuire nelle classiche “squadre”: di destra, di sinistra, di centro, di progressisti, di moderati, di sostenitori della politica, di detrattori della politica, ecc. Ma ci si deve invece distribuire, provvisoriamente, in queste due “squadre”: · squadra A. Soggetti danneggiati dal Neoliberismo (il 98% circa dei cittadini), · squadra B. Soggetti favoriti dal Neoliberismo (il 2% circa dei cittadini).
E dopo aver cambiato le cose, potremo tornare ad “accapigliarci” su tutti gli altri temi? Sì, certo. Prima ci si unisce contro un avversario comune e poi si torna a dividersi. * È ciò che avviene dopo una partita della Nazionale : ogni giocatore rientra nella sua squadra e si batte contro i giocatori che prima, nella Nazionale, erano suoi compagni.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Chi dovrebbe schierarsi nella squadra A, quella che rappresenta il 98% dei cittadini? Ecco qui un elenco dei soggetti danneggiati dal Neoliberismo che dovrebbero schierarsi nella squadra A
Squadra A
· Disoccupati, sottoccupati, cassintegrati, ecc. che non hanno idonei mezzi di sussistenza. · Piccole e medie imprese, che non vendono più, non hanno più credito e sono vessate dal fisco. · Lavoratori autonomi, che perdono i loro clienti. · Lavoratori dipendenti che, pur avendo un lavoro, subiscono comunque gli effetti della crisi. · L’80% delle famiglie italiane proprietarie di fabbricati e/o di terreni schiacciate dalle imposte sugli immobili. · Pensionati, con pensioni sempre più basse. · Cittadini “ricchi” (ma non “plutocrati”) che, se non si attivano, saranno presto impoveriti. · Cittadini i cui risparmi sono già stati (o rischiano di essere) azzerati dal fallimento delle banche. · Studenti, che non sanno se potranno avere un futuro lavorativo dignitoso. · Tutti coloro che protestano per i problemi di singoli settori (scuola, sanità, trasporti, pensioni, ecc.), ma non sanno che le politiche neoliberiste concorrono a creare quei problemi. · Chi crede nella democrazia. · E, soprattutto, tutti i giovani, il cui futuro diviene sempre più incerto.
Finché questi cittadini continueranno a dividersi in tre, cinque o dieci forze politiche diverse, destra e sinistra, progressisti e moderati, fra chi vota e chi non va a votare, nulla potrà cambiare. Devono invece unirsi, provvisoriamente, in un’unica squadra per giocare la partita decisiva per il loro futuro e quello dei loro figli e contrastare il Neoliberismo. Dopo aver vinto la partita, potranno tornare a dividersi.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Chi si schiererebbe nella squadra B, cioè quella dei soggetti favoriti dal Neoliberismo, che rappresenta il 2% dei cittadini? Ecco qui l’elenco di chi è favorevole al Neoliberismo e andrebbe a schierarsi nella squadra B.
Squadra B
· I “plutocrati” (cioè persone e gruppi finanziari che, per la loro posizione economica, hanno il potere di influenzare le decisioni della politica) · Chi vive di finanza e chi, in buona o malafede, ne tutela gli interessi.
Ma i cittadini che costituiscono il 98% della popolazione non hanno interessi economici fra loro contrastanti? Come possono unirsi in un’unica squadra A? Nella materia per cui devono unirsi provvisoriamente (contrastare il Neoliberismo), non hanno affatto interessi contrastanti. Al contrario, i loro interessi economici sono convergenti. Alcuni esempi: · Se io sono un lavoratore dipendente della fabbrica X e guadagno poco, non penserò certo di chiamare un artigiano per ridipingermi una parete. · E se io sono un artigiano e nessuno mi chiama per ridipingere una parete, non potrò comprare i prodotti della fabbrica X, che si vedrà costretta a licenziare i suoi dipendenti. · E se io sono disoccupato, mi guarderò bene dal mettere al mondo un figlio, impoverendo la mia vita e il Paese. · E se ho un problema, ma non ho i soldi per rivolgermi a un professionista, sono costretto a tenermi il problema. · E se non lavoro, non posso comprarmi una casa; l’edilizia si ferma e i dipendenti vengono licenziati. · E se sono così fortunato da avere una casa o anche due o tre, ma non riesco a venderle o a darle in affitto e non ho un reddito sufficiente a pagare le imposte che su di esse gravano, che faccio? · E se sono un piccolo imprenditore spremuto da imposte destinate a saziare il fisco e la finanza, e sono costretto a chiudere, come manterrò la mia famiglia? E così via… gli esempi possono essere innumerevoli, ma per adesso fermiamoci qui. Nella Riunione n. 6 scenderemo nei dettagli e faremo oltre trenta esempi. In definitiva, se i cittadini lavorano e hanno soldi in mano, tutti ne hanno un guadagno, diretto o indiretto. I cittadini che costituiscono il 98% della popolazione, quindi, hanno tutti interesse a contrastare il Neoliberismo; ma, purtroppo, non lo hanno ancora capito. Bisogna farglielo capire.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Basterà unirsi, o ci vuole un Progetto di cui sostenere l’approvazione? Ci vuole un Progetto , altrimenti la risposta della politica sarà la solita: “N on si può fare”. Non ci si può limitare a esprimere idee o presentare programmi. * Si dovranno proporre Progetti completi di copertura finanziaria e norme giuridiche immediatamente approvabili. In tal modo, chi governa dovrà spiegare ai cittadini perché non li approva e non potrà dire: “Non ci sono i soldi” o “L’Europa non ce lo consente”. Ed è bene che il Progetto sia presentato con la forma del Testo di Legge, sia pure in bozza, e non con la forma di un programma.
Perché è bene che il Progetto sia presentato con la forma di un Testo di Legge, e non come un programma?
Perché i programmi che vengono solitamente proposti hanno alcuni limiti: · possono generare speranze infondate, perché le risorse per attuarli mancano o sono inadeguate; · possono assumere, quando si “trasformano” in leggi, caratteristiche diverse rispetto a quando erano semplici programmi; · possono celare, dietro parole che promettono cose utili, danni per i cittadini.
Il Testo di Legge, invece, sia pur redatto in bozza e riferito alle linee principali del programma, consente a tutti i cittadini di capire se ci sono o no le risorse per fare ciò che si promette e di valutare esattamente l’impatto che le norme avranno sulla loro vita e su quella del Paese.
Voi avete predisposto un Progetto attuabile senza chiedere “permessi” all’UE? Sì, certo, lo abbiamo già detto; il Progetto (con copertura finanziaria e norme “pronte all’uso”) è illustrato nella Parte seconda di questo Vademecum. Mettiamo il nostro Progetto a disposizione di tutti, affinché possa essere condiviso o perfezionato (abbiamo ben presente la scienza dei limiti).
Il vostro Progetto è l’unico attuabile? No. Il nostro Progetto ci piace molto, però è bene precisare che qualsiasi Progetto alternativo al nostro, da chiunque proposto, va bene, purché esso consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: · creare lavoro per tutti (lavoratori dipendenti, autonomi, imprese), · ridurre le imposte, · proteggere il nostro Debito Pubblico dagli attacchi dei mercati, · dar sicurezza (fisica e psicologica) ai cittadini,
·
far tutto ciò senza
violare i Trattati europei, altrimenti sentiremo la solita
Come possiamo agire per “cambiare le cose”? Lo abbiamo detto. Occorre unirsi provvisoriamente per uno scopo comune. Dobbiamo passare all’azione. * Tutti i cittadini di qualsiasi fede politica e religiosa possono e devono unirsi provvisoriamente per impedire che il Neoliberismo calpesti i loro diritti fondamentali, primo fra tutti, il diritto al lavoro. Fatto questo potranno tornare a dividersi. Se non si uniscono, nulla potrà cambiare. Nella Riunione n. 9 vi suggeriremo come organizzare i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito e passare all’azione.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU Ciò che avete detto vale anche per i “ricchi”? Anche loro possono rimanere vittime del Neoliberismo? Sì. La politica neoliberista, che ha colpito anzitutto i ceti più poveri e poi il ceto medio, colpirà anche chi ora è “ricco”. Sappiano, quindi, tutti coloro che oggi sono o si ritengono “ricchi” che, se non contrasteranno il Neoliberismo, ne rimarranno vittime anch’essi. Non restino indifferenti pensando : “A me che importa?”. Farebbero un gravissimo errore. Il Neoliberismo ha dimostrato di sapersi impadronire delle nostre istituzioni senza che noi ce ne accorgessimo, a partire dagli anni ʼ80. Avevamo capito che i semi silenziosamente piantati dal Neoliberismo in quegli anni, avrebbero condizionato le nostre vite dopo alcuni decenni? No, non lo avevamo capito.
Quindi, il Neoliberismo colpirà anche i “ricchi”? Sì, all’improvviso (il Neoliberismo colpisce sempre all’improvviso, come è avvenuto con il bail in). * Ricordate ciò che ha detto il Papa a proposito della tirannia invisibile? «Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone, in modo unilaterale e implacabile, le sue leggi e le sue regole». Queste parole del Papa ci hanno colpito e, f atte, ovviamente, le dovute differenze tra la tirannia del Nazismo che usava armi reali e quella del Neoliberismo che, come dice il Papa, usa armi virtuali, è bene ricordare che il disinteresse della stragrande maggioranza dei cittadini ha favorito l’instaurarsi di politiche devastanti. Abbiamo parafrasato, adattandole al tema trattato, alcune parole che noi amiamo molto. Sono quelle del teologo tedesco Martin Niemöller, poi utilizzate da Bertolt Brecht, sulla nascita del Nazismo. Ve le proponiamo qui di seguito: · Quando la finanza colpì i lavoratori dipendenti e i disoccupati, io non presi nessuna iniziativa, perché non ero un lavoratore dipendente; ero ricco e pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì i lavoratori autonomi, io non presi nessuna iniziativa, perché non ero un lavoratore autonomo; ero ricco e pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì i pensionati, io non presi nessuna iniziativa, perché non ero un pensionato; ero ricco e pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì le piccole e medie imprese, io non presi nessuna iniziativa, perché non ero un imprenditore; ero ricco e pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì i proprietari di terreni e fabbricati, io non presi nessuna iniziativa, perché potevo pagare ogni imposta; ero ricco e pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì i risparmiatori delle banche fallite io non presi nessuna iniziativa, perché i miei soldi erano in un’altra banca e, quindi, pensavo: a me che importa? · Quando la finanza colpì me e i miei figli e mi spogliò dei miei beni rimasi sconvolto. Non avevo capito niente di ciò che stava avvenendo.
Per navigare scorri la pagina o TORNA SU a. I Sindaci potranno: · Sollecitare le forze politiche ad approvare il nostro Progetto. · Unirsi ai cittadini per promuoverne l’approvazione.
b. I governanti devono capire che, se non si contrasta il Neoliberismo, non ci sarà mai lavoro e benessere e che la finanza trionferà sull’uomo; e, se non lo capiscono da sé, devono farglielo capire i cittadini.
c. Il test del DNA. I cittadini possono fare il test del DNA agli uomini politici, per capire quali sono le loro vere intenzioni in tema di lavoro.
d. Un Lavoro Minimo Garantito per tutti può essere creato per legge, pur restando dentro il recinto nel quale ci costringono le norme europee.
e. Non bisogna essere cattolici per aver fiducia nelle parole del Papa. Bisogna solo conoscerle e capirle. Anche i non cattolici, se comprendono cos’è il Neoliberismo, si impegneranno per contrastarlo.
f. Occorre stimolare forze politiche e cittadini elettori a unirsi per uno scopo comune, il cui perseguimento è prioritario rispetto a ogni altro problema: dare un lavoro a tutti.
g. Per un momento, solo per un momento, occorre fermare il gioco e rifare le squadre rinviando a dopo ogni lite. Se non lo faremo, il Neoliberismo, dividendoci, continuerà a dominarci.
h. La squadra A dovrà essere una sorta di Nazionale e vedere i membri di tutte le altre squadre unirsi per giocare una partita decisiva per il loro futuro e quello dei loro figli. Dopo aver vinto la partita ogni giocatore tornerà nella sua squadra preferita.
i. I cittadini che costituiscono il 98% della popolazione hanno un interesse comune, ma non lo sanno. Devono capirlo e organizzarsi.
j. Non basta organizzarsi, ci vuole anche un Progetto , immediatamente attuabile, da offrire alla classe politica e all’opinione pubblica. Altrimenti si faranno solo inutili chiacchiere.
k. Tutti i cittadini di qualsiasi fede politica e religiosa possono e devono unirsi provvisoriamente per impedire che il Neoliberismo calpesti i loro diritti fondamentali, primo fra tutti, il diritto al lavoro. Fatto questo potranno tornare a dividersi. Se non si uniscono, nulla potrà cambiare.
l. Nella Riunione n. 9 vi suggeriremo come organizzare i Gruppi di Sostegno al Lavoro Minimo Garantito per passare all’azione.
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Fine della Riunione n. 2 |
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